NUDMF aderisce alla mobilitazione promossa dal gruppo GAD Ferrara – Gruppo Anti DiscriminazionI per chiedere l’apertura immediata dei porti e rivendicare la libertà di movimento per tutt*.
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I governi europei e quello italiano stanno mostrando il loro volto più feroce e disumano chiudendo i porti e condannando degli esseri umani a vagare in mare per settimane in condizioni precarie nell’ incertezza del proprio futuro.
Il pugno duro sulla chiusura dei porti non è che l’ennesima manovra propagandistica fatta sulla pelle de* migranti, in una retorica da eterna campagna elettorale che fomenta solo odio e disgregazione sociale e che trova la sua massima espressione nel decreto sicurezza (ormai legge), cui ha spianato la strada il decreto Minniti. Non possiamo dimenticare infatti che quest’ultimo è
responsabile delle torture subite dai migranti nei lager libici e delle morti nel Mediterraneo provocate dalla guardia costiera libica. Decreti che, in nome del decoro urbano mettono ulteriormente ai margini le persone rese vittime dalla nostra stessa società (migranti e non solo); decreti che, depredando i/le migranti di numerosi diritti fondamentali, l* costringeranno a vivere nell’illegalità, ad essere invisibili e quindi più ricattabili, vulnerabili allo sfruttamento e senza la possibilità di rivendicare alcun diritto, aumentando ancora di più le tensioni sociali già fomentate dalle politiche di odio. Di quale sicurezza stiamo parlando e per chi?
Noi continueremo ad opporci a questa idea di sicurezza basata sulla emarginazione, la repressione e la criminalizzazione delle lotte, continueremo ad opporci al regime dei confini, al razzismo di Stato e alla violenza istituzionale contro i/le migranti, che colpisce doppiamente le donne migranti e continueremo a Smascherare l’ipocrisia di chi invoca protezione per donne e bambini, fingendo apertura ma di fatto attuando l’ennesima pratica di esclusione, utilizzando strumentalmente i corpi di donne e minori come luogo di una becera battaglia politica.
Siamo solidali con le/i migranti che rivendicano la propria libertà di movimento e l’autodeterminazione per le proprie vite.