Vogliamo dare visibilità alle riflessioni contenute all’interno del
bollettino aperiodico Pazienza Zero, in particolare al paragrafo intitolato “La vita al bivio” tratto dal blog The Plague and the Fire
https://plagueandfire.noblogs.org/la-vita-al-bivio/
Un contributo che porta in evidenza la complessità della questione
sanitaria, non solo in tempo di pandemia, per andare oltre le argomentazioni attorno ai tagli alla sanità, e riflettere piuttosto
sulla concezione più ampia del concetto di “salute”.
Ci sembra importante interrogarci su come l’autodeterminazione
dell’individuo nella decisione di esporsi o meno ad un rischio, nella
possibilità di decidere della propria malattia ed eventualmente anche
della propria morte, possa essere negata in nome di una
medicalizzazione forzata nonché del distanziamento sociale – arbitrariamente imposto a determinati ambiti e situazioni – anche qualora ci sia pieno consenso fra individui di incontrarsi e decidere insieme le proprie modalità di relazione e contatto.
Questo approccio sanitario si incrocia con l’aspetto repressivo in modo sottile perché nascosto dietro le buone intenzioni del preservare la salute pubblica, compito delegato all’istituzione ospedale, con il
supporto dei mezzi sanzionatori messi in atto dal governo, ma che priva le persone di altre possibilità di essere responsabili per se stesse e per lx altrx secondo la stessa logica del consenso che dovrebbe regolare ogni rapporto.
Ma il focus sulla necessità di “proteggere chi è particolarmente
vulnerabile” è una narrazione già vista e sentita: proteggere donne e
bambinx, proteggere le persone migranti, proteggere le persone fragili,
gli/le anzianx, ecc… L’uso che viene fatto dalle istituzioni del concetto di vulnerabilità diventa strumento per la depoliticizzazione di
determinate categorie, imponendo loro il paternalismo di chi decide per loro per tutelarle in maniera protezionista/assistenzialista e togliendo così ogni possibilità di autodeterminazione a partire da sé.
Oggi viviamo sotto il mantra del “bisogna proteggere gli/le anzianx dal
contagio, così come i/le bambinx e le persone con patologie pregresse”.
Quanto questo diventa un pretesto per decidere per loro?
32|LA RESISTENZA CONTINUA|34